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ARTICOLI

- SULLA PIATTAFORMA ECOLOGICA DI ONO E SUL SITO UNESCO N. 94.

Un segnale positivo ed uno negativo. L'amministrazione di Ono San Pietro, in accordo con quella di Capo di Ponte (e forse di Cerveno) ha in progetto una piattaforma ecologica, meritevole per il servizio che offre e per lo spirito collaborativo intercomunale con cui è programmata, ma gravemente dannosa per l'ubicazione proposta. Ne è prevista la realizzazione, nel bel mezzo del conoide fra Ono e Cemmo, sulle basse pendici della Concarena. Si tratta di un'area a vocazione
agricola, definita "Ambito Agricolo Strategico" quindi particolarmente tutelata: una delle ultime delle Media Valle che tutti abbiamo sempre considerato e continuiamo a percepire come un'immagine di "paesaggio tradizionale". L'area interessata, è un'area di torbiera umida, con presenza di valenze morfologiche e geotopi tipici. E' una delle pochissime aree del medio versante orientale poco cementificate. Ma la cosa più grave è che tale area è posta proprio di fronte ai Parchi di Arte Rupestre del versante orientale (SITO UNESCO N°94): Parco Nazionale di Naquane, Riserva regionale di Ceto, Cimbergo e Paspardo e, a lato delle aree del versante
occidentale: Parco di Seradina, Bedolina. Sono questi parchi Ecomusei che hanno logica e valore quando è garantito il rispetto dell'ambiente circostante. La proposta di realizzare questa piattaforma, giunge proprio nell'anno del Centenario della prima scoperta delle incisioni rupestri, e nel
Trentennale dell'inserimento nella World list dell'UNESCO. Un onore che comporta anche l'onere della tutela e la valorizzazione dell'arte rupestre come di tutto il quadro contestuale.
Ricordiamo anche che il Comune di Ono San Pietro ha aderito alla rete degli Ecomusei la cui finalità è valorizzare la cultura e le tradizioni locali ai fini ambientali, paesaggistici, culturali, turistici ed economici, mentre l'intervento proposto va contro tali principi. È soprattutto per tale motivo che Italia Nostra ha presentato le allegate osservazioni al PGT (Piano di Governo del Territorio) del Comune di Ono, lamentando, anche in questo caso, come per altri PGT della Valle, che non sono state rispettate le normative europee. Si rende necessario un ripensamento sulla scelta del posto da individuare tra le tante aree degradate della zona (magari in prossimità del viadotto a nord di Capo di Ponte, località Campivo). Con questo comunicato stampa, si coglie l'occasione per invitare gli amministratori ad individuare le aree destinate ai servizi pubblici nel
rispetto dei siti a valenza universale, a non pretendere che ogni singolo paese abbia la propria area industriale, artigianale, commerciale o destinata a piattaforma ecologica perché ne consegue, purtroppo, un irreversibile e smodato consumo di territorio. Queste aree potrebbero
essere progettate e realizzate a livello intercomunale con maggior beneficio per tutti: oggi, esse, sono di fatto sottoutilizzate: la Valcamonica è una lunga striscia di capannoni e aree dismesse: cattedrali senza fedeli.

Prof.ssa Anna Maria Basché

(Presidente Sezione Valle Camonica Italia Nostra)